Nel ’68 venne istituita una sede distaccata dell’ I.C.A.M. nel territorio di Monterosso Etneo (fraz. di Aci S. Antonio) ai fini di prestare assistenza anche alle persone con disabilità; nasceva così il “Villaggio San Giuseppe” che a tutt’oggi continua ad operare nell’ambito della riabilitazione.
Dal 1968 al 1983 l’Istituto, convenzionato con le province di Catania e Siracusa, si occupava di persone disabili esclusivamente in regime residenziale.
Nel 1984 con il subentrare delle Unità Sanitarie Locali, da Istituto Psicopedagogico divenne “Centro di Riabilitazione” secondo le nuove normative e riconvertì le strutture esistenti.
Anche tenendo conto della disponibilità di un nuovo plesso più capiente, la nuova convenzione (16 dicembre 1993 con effetti 01 gennaio 1994), con la ex U. S. L. n° 37 di Acireale autorizzava l’Istituto per i seguenti servizi:
- · Servizio residenziale a ciclo continuativo per n° 33 persone senza limite di età;
- · Servizio residenziale a ciclo diurno per n° 20 persone senza limite di età;
- · Servizio ambulatoriale per 08 prestazioni giornaliere senza limite di età.
Nel luglio 1995 si ottiene l’iscrizione all’albo regionale e la nuova convenzione adeguata al novembre 1996.
Attualmente il “Villaggio San Giuseppe” è un Centro accreditato con il S.S.N; le modalità di trattamento erogate sono le seguenti:
- · Servizio residenziale a ciclo continuativo per n° 32 persone senza limite di età;
- · Servizio residenziale a ciclo diurno per n° 40 persone senza limite di età;
- · Servizio ambulatoriale per 38 prestazioni giornaliere senza limite di età.
L’effettiva capacità strutturale ed organizzativa può servire:
- · 40 utenti a ciclo continuato
- · 80 utenti a trattamento diurno
- · 78 prestazioni ambulatoriali.
Il servizio è orientato, in un’ottica di qualità della vita, al recupero e al mantenimento delle autonomie/capacità residue e, laddove non sia più possibile, ad un accompagnamento costante nella vita quotidiana di ciascuna persona assistita.
Lo stile è racchiuso nella scelta di “servire l’uomo per lo sviluppo integrale dell’uomo nelle diverse età della vita”, con un’attenzione preferenziale per gli ultimi. L’Istituto vuole essere un luogo di vita prima ancora che un luogo di cura. Le persone sono considerate esseri unici e irripetibili e sono accolte in quanto persona, prima ancora che per il loro deficit, malattia o problema esistenziale.
Oggi come ieri ciò che caratterizza il Centro è l’umanizzazione e le personalizzazione dell’intervento verso la persona disabile; la tensione a favorire l’adattamento sociale, l’autonomia e l’integrazione della persona disabile.
La riabilitazione è intesa come processo di educazione delle capacità personali e di soluzione dei problemi, nel corso del quale si conduce la persona al raggiungimento del miglior livello di vita possibile sia sul piano fisico che sul piano funzionale, sociale ed emozionale.
La metodologia d’intervento è improntata alla presa in carico globale della persona disabile e presuppone lo sviluppo e la costruzione partecipata e congiunta di ogni singolo progetto di vita, il suo pieno e consapevole protagonismo, un lavoro di rete con altri servizi…in linea con lo schema concettuale biopsicosociale indicato nell’ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute – 2001) che definisce la disabilità come “la conseguenza o il risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di una persona, i fattori personali, il suo coinvolgimento nelle situazioni di vita ed i fattori ambientali che rappresentano le circostanze in cui l’individuo vive”.